PALAZZO ARESE BORROMEO ( 32

STANZA CON COLONNE A MACCHIA 

Corrado Mauri

La successiva Stanza dipinta ad Architettura e colonne a macchia è più piccola ed a pianta quadrata, si caratterizza per la presenza di quadrature architettoniche piuttosto semplici e colonne di marmo ad evidenti venature.

L’impostazione è col solito basamento a specchi, ma questa volta marmorei per l’evidente rapporto con le colonne, queste hanno un capitello dorico con echino dorato a spirali legate e giro di ovoli, il fregio con i peducci e le chiavi di volta degli archi hanno tutti disegni decorativi fitomorfi. Nel vano della porta che immette nella Sala precedente è inserito un volto leonino, che non può mai mancare.

Tra le colonne, larghe aperture ad arco, con l’apice rettilineo, si aprono su ampi paesaggi, in cui sono riproposti più o meno soggetti già conosciuti. Sulle porte è ripreso lo stesso arco delle aperture, mantenendo un ritmo cadenzato ed uniforme tra le pareti. Alla parete nord ritroviamo delle rovine con un doppio portico ionico e grande trabeazione, sempre ricoperte da alberi. Oltre, in riva al mare con una barca attraccata, un arco decorato e di fianco su di un basamento una grande edicola circolare con archi e cupola ribassata. Due vascelli si stanno allontanando, mentre nel cielo un fagiano con le ali chiuse si sta “proiettando” a terra, una modalità alquanto insolita per raffigurare un uccello in volo.  

Il fagiano, specie in oriente, è ritenuto un simbolo di armonia. Nel paesaggio della parete est nel cielo rivediamo le due cicogne, simboli araldici Borromeo, una torre abbandonata e ricoperta dalla consueta vegetazione. Sotto una tenda se ne stanno seduti due personaggi ed un vascello è attraccato mentre un altro è in arrivo. In sequenza e in profondità su vari promontori, troviamo una grande chiesa con alto campanile a cui si accede tramite un viadotto ad archi, una costruzione a pianta centrale con cupola ed altra simile. La parete sud ha un paesaggio più naturalistico: lungo un fiume un largo sentiero si avvia con leggera salita su un dirupo; due viandanti sono in sosta, presso  una piccola chiesetta caratterizzata da una accentuata abside semicircolare lungo la parete esterna. Il sentiero prosegue poi, costeggiato da alberi, verso le montagne. La parete ovest con la finestra ha gli affreschi in pessime condizioni, le quadrature ormai poco leggibili ed il paesaggio sopra il camino (che è stato asportato) lo si vede più nel suo disegno che nella pittura. Ed è anche particolare, in quanto presenta una casa colonica a due piani, a fianco parrebbe un muro di cinta e dietro sporge, sopra la casa, quasi per intero, un arco con una balaustra di enormi dimensioni in alto e della quale non si comprendono le funzioni essendo come sospesa. Tutto l’arco, decisamente sproporzionato, è circondato da alberi notevolmente alti nel fusto, il cui significato non è chiaro. Sul fondo un’altra casa rustica che pare avere una torre o forse un campanile, ma seminascosti dal tronco dell’albero in primo piano, che copre anche il profilo del tetto a destra, una volontà di nascondere, confondere o mimetizzare: chissà.  

Un motivo di grande preoccupazione è il grande buco nel soffitto, da cui si vede chiaramente il tetto.