NUOVA COLLOCAZIONE DELLA PIETA’ RONDANINI

2015 – NUOVA COLLOCAZIONE DELLA PIETA’ RONDANINI

E I DISEGNI DI MICHELANGELO PER GLI AMICI

 

Il professor Corrado Mauri, storico dell’arte e docente di disegno e pittura presso la Domus Picturae di Cesano Maderno, ha organizzato, per il 29 novembre 2015, un’interessantissima visita guidata alla nuova collocazione data alla Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti, prima sita nella Sala degli Scarlioni del Castello Sforzesco ed ora trasferita, sempre all’interno del castello, nell’Ospedale degli Spagnoli.

L’ultimo celebre lavoro del Maestro, che vi si dedicò fino alla morte, è posto in una sala accedendo alla quale il capolavoro si presenta di spalle, costringendo il visitatore a girargli attorno per goderne la vista frontale. È poi posta su un cilindro antisismico grigio scuro, scelta ottima per preservare la scultura, a cui però era più affine l’antica ara romana che la sosteneva in passato. Il professor Mauri ha dato dell’opera una lettura del tutto originale, che contrasta con quelle accreditate presso la totalità degli storici dell’arte e basata su di un’attenta osservazione del lavoro, ma anche su di un’approfondita riflessione sul pensiero di Michelangelo, sulla sua visione della vita e sulla tormentata e profonda religiosità che non l’abbandonò mai e che è testimoniata anche dalla sua ricca produzione poetica. In genere si dice che la Madonna sorregge il figlio morto, ma se si osserva l’immagine lateralmente si nota immediatamente che è la Madonna che si appoggia al cadavere e che perciò è la morte che sostiene la vita, anche se ad una visione normale l’opera non lo farebbe pensare. Inoltre la grande forza espressiva della Pietà Rondanini sta nella tecnica del non finito michelangiolesco che sintetizza le forme senza più preoccuparsi della bellezza e della raffinatezza dei particolari come, appena venticinquenne, fece per la celebre Pietà di San Pietro in Vaticano. Il risultato è di una drammaticità pregnante che contrasta con la malinconica dolcezza dell’opera giovanile.

Dopo l’inaugurazione della nuova collocazione, l’Amministrazione comunale di Milano, con la Soprintendenza del Castello Sforzesco e Civita, oltre che con il contributo di Fondazione Cariplo, ha pensato di allestire una mostra dal titolo “D’après Michelangelo. La fortuna dei disegni per gli amici nelle arti del Cinquecento”.

Si tratta di disegni, dipinti, incisioni, creati appositamente quali regali destinati agli amici intimi, ma non per questo sono disegni di studio, ma opere d’arte a tutti gli effetti. Ad esempio: di tematica classica e mitologica per l’amico Tommaso Cavalieri, di argomento sacro e devozionale per Vittoria Colonna. Non tutti i disegni sono di mano del Maestro, infatti la parola “d’après”, secondo la terminologia in uso dall’Ottocento in poi, indica anche le copie degli originali il cui valore non risiede nell’autografia dell’opera, ma nella fedeltà al prototipo. Infatti di mano di Michelangelo abbiamo i disegni “La furia”, “Zenobia”, “Cleopatra”, “La punizione di Tizio”, “La caduta di Fetonte”, “Il sogno”, “Arcieri”, “Baccante”, “Crocifisso”, “Pietà” e “Madonna del silenzio”, mentre le altre matite, i dipinti e gli oggetti d’arte appartengono alla cerchia dei suoi imitatori e seguaci.

La mostra si articola in tre sezioni ordinate per cronologia e tematiche: la prima, più antica destinata al gentiluomo Gherardo Perini, con “teste divine”, la seconda al giovane amico Tommaso Cavalieri, contenente soggetti mitologici, la terza alla gentildonna Vittoria Colonna, ricca di soggetti religiosi.

I lavori esposti provengono non solo da istituti interni al Castello, come la Raccolta Bertarelli e la Biblioteca Trivulziana, ma anche da raccolte d’Europa e Stati Uniti con opere mai esposte prima in Italia e perciò assolutamente da non perdere.

Marina Napoletano

Vedi nella sezione Capolavori il saggio sulla Pietà Rondanini